Thai 1

marzo 20, 2012 § 13 commenti

Penisola del Siam  “Thailandia”  Febbraio –  1994

Vengo chiamato presso la mia Compagnia e mi viene proposto un contratto in un laminatoio in Thailandia, la cosa mi stimola e dopo aver girato un buon numero di laminatoi in Italia e all’estero ma sempre in Europa, la prospettiva dell’Asia mi stimola.

Questo mi sembra un lavoro semplice, dopo aver espletato tutte le formalità contrattuali mi dedico al reperimento di informazioni ;internet  è ancora agli albori e non mi aiuta molto e allora mi rivolgo ad un paio di agenzie turistiche e passandomi per un probabile cliente ottengo una serie di informazioni che stimolano la mia curiosità.

Parto con un Milano-Parigi e un diretto Parigi-Bangkok, è sempre uno spettacolo arrivare sopra Parigi ed ammirarla in tutta la sua magnificenza, i suoi viali , lo snodarsi della Senna con i suoi ponti monumentali. All’atterraggio mi viene comunicato che il volo per B è rinviato di 12 ore per motivi tecnici . Indispettito  vengo caricato insieme ad altri passeggeri su un Bus e ci portano in un albergo alla periferia di Parigi. Appena arrivato, il nervosismo è passato e decido di approfittare  dell’imprevisto, mi faccio chiamare un taxi e visto che ho tutta la notte a disposizione decido di farmi  scarrozzare per la città . Ho un leggero vuoto allo stomaco e faccio fermare la macchina vicino ad un Bistrò per consumare una cena veloce ,l’ambiente è caratteristico e ripieno di quell’umanità che sembra uscita  da un film di Maurice Chevalier ,davanti a me , un uomo secco e segaligno che appollaiato  su uno sgabello di quelli alti e con l’occhio vitreo fissa uno specchio davanti a lui ; la faccia è lunga con la barba a ciuffi mista a cicatrici dell’acne ,beve anicette da un bicchiere stretto e lungo a piccoli sorsi con un ritmo lentissimo tanto che sembra non si muova e sia finto mi colpisce per la sua fissità e la sua bruttezza che può essere paragonata solo con un essere di genere femminile che è situata dall’altro capo del bancone; una donnetta con un foulard sulla testa e stretto sotto la gola con due nodi che  si muove continuamente e si gratta costantemente. Ha un naso grifagno con una gobba impressionante ,sulla fronte un porro peloso  che si addice all’insieme. Mentre sono diviso nell’osservazione di questi due elementi succede una cosa imprevedibile …la donnetta si avvicina al tipo secco e scambiata qualche parola con gesti di assenso si allontanano insieme , un connubio inarrivabile ,spero non abbiano procreato perché non riuscirei ad immaginarmi il risultato. Sui muri una lunga sequela di vecchie fotografie che riprendono l’esterno del locale una cinquantina di anni fa, molte sono ingiallite come i muri impregnati dal fumo di migliaia di sigarette.  Finito di mangiare ho lasciato quel posto, che mi ha lasciato nel naso un odore di stantio e una sensazione di consapevolezza che certi esseri nell’umanità non hanno tempo e hanno un loro spazio in ogni era e che sicuramente erano su qualche fotografia..

Ci siamo lanciati nel traffico notturno per un tour per vedere la sintesi di una città  che è impregnata di storia e del Grandeur francese. Corriamo veloci sui Boulevard alberati , il taxi si ferma al centro di un vecchio ponte e scendo a guardare le acque nere della Senna.

Risaliamo veloci nello scarso traffico e da distante la vedo , in pochissimo tempo siamo ai suoi piedi. Mi sono incantato sotto la magnificenza della Tour Eiffell che si staglia nel cielo plumbeo e cerco di capire come questo insieme di travi potesse essere il simbolo di una città e potesse emanare tanto fascino. Probabilmente questo pensiero si è unito a quello di chissà quanti milioni di turisti che hanno goduto di questo obelisco alla tecnologia umana ormai obsoleto dal punto di vista tecnico ma innalzato ad anima di una città. La corsa nella notte ha toccato tutti i punti basilari che sono stati assorbiti ed archiviati in un file in attesa di essere esplosi, sono stato parecchie volte a Parigi sempre in scalo e tutte le volte mi riprometto di tornarci con il tempo di godere delle meraviglie contenute nello scrigno e mi ritorna sempre in mente la corsa nella notte.

Giunto in albergo ho giusto il tempo di rinfrescarmi ed essere trasferito in aeroporto ed i miei pensieri corrono a quello che mi avrebbe atteso e nell’attesa si cela sempre una certa ansia che è dovuta alla mancanza di conoscenza di quello che ti aspetta.

Mentre sono seduto sull’aereo in attesa del decollo la mia mente ritorna a quella coppia stranamente assortita del bistrò e alla possibile conclusione dell’approccio ma i miei pensieri non riescono a formulare niente e cado in un sonno profondo .Il mio sonno è interrotto dalla mia vicina, una donna di mezza età francese che mi fa presente che erano passati a portare il pranzo e non me lo avevano lasciato perché dormivo ma ci aveva pensato lei a chiederlo. Io le spiego che non mangio quasi mai in aereo ma vengo redarguito aspramente per il mio spreco …il pranzo è pagato e di fronte al fatto che ho rifiutato il pranzo per sostituirlo con una birra …si è lanciata in una filippica che io per educazione faccio finta di stare a sentire invece la osservo  e cerco di analizzare i particolari; al dito anulare porta due fedi e probabilmente è una vedova che cerca di passare il tempo viaggiando, ha una vistosa collana di pietre dure che continua ad assestare e torturare tra le dita mentre parla e induce a portare lo sguardo ad una scollatura che mette in evidenza la pelle grinzosa ,gli occhi sono duri e pungenti e si muovono rapidi sotto a due sopracciglia  tanto diritte che sembrano disegnate con un righello .Se a una prima vista l’insieme sembrava passabile l’analisi dei particolari era scioccante ..se in più si univa una voce sgradevole che non era aiutata per niente dall’accento francese, il tutto era poco attraente inoltre mi stava riprendendo e generalizzando anche sul genere maschile l’unica mia difesa  è ripiombare nelle braccia di Morfeo e di lasciarla in un monologo senza ascoltatori. Mentre da maleducato chiudo gli occhi e la sento borbottare , penso al marito che ha dovuto sopportarla e spero solo di essermi sbagliato e che non sia una vedova ma che il marito sia fuggito con la segretaria……..Mi sono risvegliato poco prima delle operazioni  della cena  ma stavolta la mia vicina non ha fatto commenti si è limitata a guardarmi impettita…..13 ore di viaggio sono lunghe da passare con un vicino che non ti da confidenza ,ma ormai tra di noi c’è un muro che lei cerca di graffiare e abbattere con occhiatacce ed io di puntellare con l’indifferenza ….finalmente siamo su BangKong  ,l’atterraggio ci separerà…. per fortuna. Ammiro dall’alto la famosa città degli angeli che si stende vasta a cavallo di un fiume imponente. Arrivato sulla scaletta vengo colpito da una cappa di caldo carico di una umidità palpabile, l’aria ti entra nei polmoni e ne percepisci la presenza acquea che ti fa appesantire il passo ,vengo trasferito nell’immensa sala aeroportuale dove non so per quale motivo  la temperatura è polare, espletate le formalità esco di nuovo e la mazzata di caldo è di nuovo lì in attesa …insieme ad un omino con un cartello con il mio nome sopra, ci avviciniamo ad una macchina ed ho subito una sorpresa …la guida è a destra ed entro subito in confusione .Il mio accompagnatore mi fa presente che visto il ritardo devo dormire in città e il giorno dopo saremmo partiti per la nostra destinazione ..circa 400 Km a sud …ed andiamo in albergo, mi sembra che questo viaggio non finisca mai. Nel viaggio tra l’aeroporto e l’albergo cerco di prendere nota mentalmente dei punti di riferimento, le strade sono intasate dal traffico e sui marciapiedi c’è una miriade di bancarelle di ogni genere. Ogni tanto spicca un tempietto pieno di fiori, la religione buddista  mi è praticamente sconosciuta e ne approfitterò per imparare alcuni rudimenti ,arriviamo finalmente al Silon Inn che naturalmente si trova in Silon Road praticamente in centro e il mio accompagnatore mi informa che se dopo cena voglio fare shopping può accompagnarmi in un mercato notturno ”Pat-Pong” dove si può comperare di tutto.  Alle 23.00 sono pronto per questa impresa notturna e prendiamo un mezzo di locomozione piuttosto singolare il  “Tuc Tuc”: è una specie di moto  a tre ruote con un carretto dietro con i sedili e una tendina di copertura che naturalmente sfreccia nel traffico caotico ad una velocità inimmaginabile e ti riempie di una ansia che ti lascia senza fiato ma in un lampo arriviamo.

 

 

 Vengo sbattuto in mezzo a una moltitudine di persone che si spingono in mezzo ai sentieri lasciati dai banchetti ,sono ancora frastornato dalla scarica di adrenalina per il breve viaggio e devo recuperare la sensazione del tempo…..mi fermo leggermente a lato e mi osservo intorno…..ci sono persone di tutte le razze che si mischiano in questa babilonia ,i venditori  gridano per richiamare l’attenzione i clienti si soffermano ad osservare le merci e il fiume che si snoda ha sussulti dovuti alle variazioni di movimento e il rumore di fondo è a livelli tali che immagino che negli appartamenti vicini sia impossibile abitare .Le merci esposte sono di tutti i tipi , mi muovo lentamente cercando di raccogliere quante più informazioni possibili, si va dai falsi più comuni a quelli scientifici…ci sono cataloghi di orologi prestigiosi dove puoi effettuare la tua scelta poi ti viene mostrata la mercanzia e puoi iniziare la contrattazione ….i negozi di borse espongono tutte le firme e le nuove collezioni a prezzi   bassissimi….noto che la prima parte dei banchi è gestita da persone affette da menomazioni e il mio accompagnatore mi spiega che la maggior parte sono muti e per questa attività lo stato da loro delle agevolazioni….Sono appena rientrato dallo stato di costernazione per il rumore e per affollamento  che vengo colpito dagli odori , non riesco a discernere il tipo ma la miscellanea è di una potenza micidiale che unita al caldo umido rendono l’aria una miscela esplosiva…sono quasi stordito….ci sediamo ad un angolo per bere qualcosa e a cercare di riprendermi.

Mentre sono seduto riesco a percepire tutto il movimento che mi si svolge intorno….tutta questa moltitudine intenta a commerciare e ai lati piacevoli signorine mostrano la loro merce. Vicino a me c’è la porta di un locale dove i butta-dentro cercano di imbonire i clienti , in questo locale un bancone si snoda per tutta la lunghezza e vi sono dei pali a soffitto dove uno stuolo di ragazze solo in mutandine si dimenano a ritmo di una musica  ossessiva appendendosi a questi pali come se ne andasse della loro vita. Ripartiamo in questo nostro vagabondare tra locali ,bancarelle e ragazze poco più che bambine che cercano di proporti ogni genere di illusione . Mi lancio in qualche acquisto , il margine di trattativa è di circa il 50%  ,due orologi per amici, magliette e jeans ma il caldo è opprimente e ormai l’ora più che piccola sta ritornando grande. Entriamo in uno di questi locali a bere una birra ,il fumo è talmente denso che crea una cortina intorno a questo bancone d’esposizione, le ragazze sembrano tutte uguali e si distinguono solo da un numero colorato che portano sulle mutandine, in the border c’è una fauna di uomini di ogni età, colore e razza che meriterebbe uno studio sull’animo umano e le sue implicazioni. Guardando le facce di questi uomini si da spazio ad una serie di considerazioni che ognuno interpreta in maniera diversa ma tutte partono dalla stessa base  “il Sesso”. Il mio gusto per i particolari mi porta a concentrare la mia attenzione su qualche tipo più evidente che colpisce il senso del gusto, io credevo che questi locali fossero  di pertinenza per uomini che avessero superato i 50 e che avessero illusioni di giovinezza ,invece la maggior parte degli uomini intorno a bancone ha intorno ai 30 anni come il tipo che sta vicino alla curva esterna del bancone  e si schiaccia i piedi da solo con un battito nervoso  ,ha un faccione dalle guance rosse con dei capelli color stoppa , un paio di occhialini tondi e una espressione ebete …sembra un tedesco e tiene sul bancone un mazzetto di banconote locali bhat  che ogni ragazza che si dimena, si avvicina  per ricevere la propria banconota ma lui non allunga il braccio e le ragazze sono costrette ad avvicinarsi e a rallentare e lui può allungare il tempo della visione . Agli angoli della bocca ha della saliva che cerca di colare ma all’ultimo secondo riesce a recuperare ed è talmente concentrato che sembra solo nel locale. Poco più avanti vedo una coda da cavallo appesa ad una testa mezzo calva che sembra esca dalla bocca di un vulcano ,tanto è il fumo che lo circonda e si guarda in giro come se non sapesse decidersi  ad effettuare la scelta.

Lo guardo meglio e potrà avere 35 anni è vestito come un hippy mezzo europeo e mezzo orientale con un paio di occhialoni posati di traverso sulla pelata con questa coda striminzita e un paio di baffoni alla Gengis Kan  guarda ogni ragazza come se fosse sul punto di prenderla e di portarla via ma si limita a fumare accendendo la successiva sigaretta con la cicca di quella di prima ed ogni tanto solleva la pinta di birra indirizzandolo verso gli angoli del locale come se bevesse alla salute di qualcuno. Mentre sono assorto in queste osservazioni si avvicina una ragazza magra con le ossa dello sterno in evidenza  ,si siede vicino a me ,e mi si rivolge con una cantilena incomprensibile , è di una bruttezza che neanche il trucco pesante riesce a nascondere ..ha una minigonna che non nasconde per niente due gambe gracili appollaiate su dei trampoli inquietanti e riesco a capire che mi offre la sua  compagnia per pochi spiccioli ,io faccio finta di non capire …lei  insiste ..poi la sposto  e  arrivano due camerieri che la portano fuori dal locale non proprio delicatamente ,in quel momento entra un tipo singolare che per me ha passato i 60 sulla testa ha un riporto epico che ricorda una parrucca rinascimentale dipinta ,i baffi tinti e una barba ispida bianca , vestito con dei jeans a vita bassa e una camicia fantasia aperta su un petto canuto ed avvizzito ,la faccia è coperta da un paio di occhiali dalle lenti spesse che ingrandiscono l’occhio portandolo a dimensioni bovine …insomma una caricatura d’uomo con tutti i palliativi che più che ringiovanirlo lo trascinano nel ridicolo…è un francese… e si vede che è un abituè da come saluta , velocemente ordina una birra e mentre la aspetta sceglie una ragazza come se sapesse già cosa volesse . La ragazza arriva insieme alla birra e lui sorseggiandola guarda la ragazza e si guarda in giro come se mostrasse il suo trofeo, lei non arriva ai  20 anni è abbastanza graziosa e mostra senza pudore il suo seno anche se in effetti non ha molto da mostrare ,si scambiano qualche parola e la manda a vestirsi e finisce la sua birra cercando in giro sguardi di approvazione. Lei arriva ed è irriconoscibile da vestita perché non è per niente sgargiante, lui la abbraccia e si avvia verso l’uscita fiero della sua preda come se noi non sapessimo della sua conquista mercenaria e di quello che queste ragazze devono accettare per poter vivere. Questo mercato di sesso  mi ha un po’ nauseato mi rivolgo al mio silenzioso accompagnatore e ritorniamo in albergo che è praticamente l’ora di alzarsi ,praticamente ho solo dormito in aereo vicino ad una madame noiosa. Dopo poco meno di due ore partiamo per la mia destinazione e mi accomodo per dormire veramente dato che sono 400km ho tempo di recuperare e mi addormento profondamente………..

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