Serena
aprile 20, 2012 § 34 commenti
Piccola serie di racconti : “Donne si raccontano”
2°
Serena Tanga e guepière
Io l’ho vissuta la stagione del rogo dei reggiseni: andavamo in giro con le gonnelline a fiori, gli zoccoli, e con i seni – belli, brutti, piccoli o grossi – che facevamo allegramente ballare, liberi, dentro i pullover slabbrati: Avevamo tutte le teste grandi di ricci naturali e scomposti, lavati in casa sotto la doccia: “Tremate, tremate le streghe son tornate”. Qualcuna pensava di essere ancor più trasgressiva non facendosi la ceretta: la libertà per le donne era anche dire e mostrare finalmente “ebbene sì, ho anch’io i peli sulle gambe: e allora?”. E sfilavamo nei cortei con le braccia alzate, inneggiando con i gesti e le parole, al nostro utero, alla nostra vagina che finalmente cessava di essere “patatina”, “farfallina” o al più, con affettuosa volgarità dialettale, “la gnocca”. “L’utero è mio e lo gestisco io”.
Mia madre anche in quel periodo è rimasta chiusa nel suo busto color carne con le stecche che mia nonna le aveva fatto indossare da quando aveva quattordici anni, e di cui non ha mai neppure immaginato di poter fare a meno scegliendo di rimanere bloccata lì dentro per tutta la vita: infilarsi e togliersi il busto era il primo e l’ultimo gesto della sua giornata, l’appuntamento con la bustaia un rito da compiere almeno due volte l’anno. Come se non bastasse, portava anche la retina sui capelli,sottile, quasi invisibile,e finalmente, dalla fine della guerra, di nailon, così non si rompeva: aveva i capelli a grandi onde naturali, li aveva avuti neri prima e poi grigi, sempre ordinati, un po’ schiacciati, mortificati dentro la sua retina. Mio padre glielo diceva sempre: “Una donna, prima di tutto, deve essere in ordine”.
Mia figlia vuol contare, farsi rispettare, far carriera: come gli uomini. Ma sotto i jeans e la giacca firmata porta reggiseno a balconcino colorati, e al posto degli slip, superati,usa il tanga, così sotto i pantaloni, sembra proprio nuda. Non so come fa a sopportare la tortura quotidiana di quella striscia sottile, magari di pizzo, che sega il sedere, infilandosi in mezzo alle natiche. Non mi è chiaro, non ho ancora capito: la sua scelta non assomiglierà in qualche modo a quella di sua nonna: chiusa per tutta la vita nel suo busto con le stecche? Sta di fatto che anche lei, proprio come la nonna, a domanda risponde: “ma sì, ma sì, in un primo momento dà fastidio, poi è solo questione di abitudine….”.
bah…mica lo so se è questione di abitudine…
vuoi mettere delle belle mutandine coi laccetti di lato… tutte pizzi e velature…
vuoi mettere?
(o levare, che è lo stesso…)
😉
preferisco levarle che …metterle
sospettavo….
forse è solo una questione di gusti…hahaha
mettiamola così…..
Ho tre corpetti con le stecche.
I reggiseni rigorosamente a balconcino senza imbottitura, che madre natura ha fatto il suo.
E le mutande di tutti i tipi e qualche volta senza.
Non è questione di abitudine.
È questione di Femmina.
Con la “F” maiuscola, perché ognuna è a modo suo e con le sue libertà.
O se preferisci prigioni…
nessuno lo mette in discussione…erano considerazioni
Anche le mie.
Comunque sospetto sempre di una donna che fa domande tipo quella finale del racconto.
Almeno un uomo non le fa.
forse le pensa..
quando avevo vent’anni ho comprato e indossato un bustino anni ’50, per divertimento. Per me sono cose che si possono anche fare ma senza esserne dipendenti, vedo lì la sottile differenza tra libertà di scelta e schiavitù moderne.
sono per la libertà di scelta
Ma perché, un uomo quando vede una donna in corpetto e tanga pensa subito che gli diano fastidio?!?
Allora non c’è più religione a questo mondo…
Ahahahahahaah!
non credo…
Ah, ah!
Un bel racconto improntato anche sulla moda dell’ intimo.
Non ho ricordi di quei tempi ( perché non c’ero), ma, con tutta sincerrità indossare il tanga e andarmene in giro per tutta la giornata mi viene
più che fastidio
Buon weekend Mauri
Mistral
buon fine settimana anche a te
mah… tutto è lecito purché non imposto.
io passo dalla biancheria tecnica per fare sport, comodissima.
ai corsetti vittoriani con stecche in acciaio, tutti i lacci da stringere, possibilimente da un assistente preparato.
ne ho una vasta collezione, sono severi e impegnativi da portare ma decisamente magnifici 😀
hai anche le gonne con le stecche ?
con le crinoline intendi? quelle con i cerchi insomma.
beh certo, quando posso vesto come una vera principessa
si proprio quelli
a me piace il gusto di levare tutto
ecco, ce n’è di roba da levare lì 😉
Uno spaccato del mondo femminile visto con gli occhi di un uomo e tante risposte al femminile.
Tre mondi, quello della nonna (o forse della bisnonna. Mia madre di 98 anni non ha mai portato busto e retina in testa), della madre femminista e della figlia rigorosamente femminile, messi a confronto, visti attraverso la lente della generazione intermedia, che critica chi l’ha preceduta e chi la segue.
Un saluto
ottima recensione
Come uomo non potevo a mettermi a disquisire su aspetti tipicamente femminili. Per questi c’erano tutti i commenti che mi hanno preceduti i nteressanti e motivati.
be io come uomo ho scritto il post…ma non ti fanno mai confidenze?
Sempre. Ma le confidenze sono tali e rimangono confidenze. Esprimere un parere sulla stagione le streghe son tornate posso anche farlo, avendolo passato tutto. Ma preferisco che siano loro a parlarne.
le confidenze …basta non menzionare la fonte ..così se ne possono riconoscere in tante
qui tocchiamo un tasto dolente per le mie finanze…oltre alle scarpe non posso resistere al fruscio della biancheria intima ho di tutto ma non il tanga a filo…non lo trovo per niente sensuale
sensuale è altro….
…forse dovevo dire sexi?
possono essere sensuali anche delle coulotte dipende.. da come sei
le culotte le adoro
anch’io …levarle
ahahahah e mi sembra giusto ma sii delicato quelle di seta è bello toccarle…