Mirko
Maggio 19, 2012 § 12 commenti
Piccola serie di racconti di “Uomini si raccontano”
5°
Mirko Il poeta
L’ho scoperto tardi, ma l’ho scoperto, sono un poeta!
E’ successo per caso di rintracciare questa dote dentro di me e sono io il primo a stupirmene. Si ho sempre amato raccontare storie, inventare favole per i miei figli , era un espediente per comunicare con loro quando erano piccoli mettendomi anch’io nella posizione del bambino, e mi divertivo anche, era più facile poi essere il genitore severo ed esigente quale sono stato.
Intransigente prima di tutto con me stesso, sempre a fare, fare, e a spostarmi per migliorare, senza un attimo di tregua, a prendere in considerazione solo i fatti concreti, la vita presa di petto, senza esitazioni, si decide e si fa. Non dovevo dimostrare niente a nessuno, lo facevo per me, per il piacere di mettermi alla prova. Non ho mai avuto tempo per pensare e poi mi sembrava inutile farlo, quel che serve si certamente, ma nemmeno farsi troppi scrupoli altrimenti si rischia di lasciar passare le occasioni, di restare indietro, non certo io.
Ho sempre guardato con sospetto coloro che si abbandonano alla fantasia non parliamo degli intellettuali li ho sempre considerati degli inetti senza spina dorsale, delle mezze cartucce di uomini: A me piace costruire con le mani e vedere il prodotto del mio lavoro, e non fare castelli di parole senza capo né coda.
Lo riconosco a volte sono stato duro con me stesso, non mi sono concesso molto, solo occasionali “fughe” alla fine, però non fraintendetemi , ho saputo anche godermi la vita certo a modo mio, senza coinvolgermi troppo.
Il senso dell’umorismo quello sì l’ho sempre avuto, chissà forse l’ho ereditato da mio padre che anziano com’è ancora sorride alle belle ragazze, oppure l’ho appreso da mia madre che sapeva vedere lontano, con leggerezza, o da mia nonna, mentre cucinava mi insegnava i nomi delle piante; oppure da tutti loro insieme. Guardare al lato umoristico delle cose mi ha sempre attirato, mi alleggerisce il cuore, e farmi due belle risate con gli amici toglie le preoccupazioni dalla mente.
Fatto è che alla bella età di cinquanta anni mi sono ritrovato a scrivere poesie e quel che è peggio a pensare poetico. All’inizio ho cercato di non farci caso, passerà, mi dicevo, sarà un periodo così, capita, come l’influenza.
Quando poi la faccenda si è prolungata ho iniziato a preoccuparmi, è mai possibile che proprio a un tipo come me doveva succedere un cosa del genere? Non ci volevo credere, se lo avessi detto a qualcuno che mi conosce mi avrebbe sorriso in faccia, capite che non lo potevo dire.
Per un po’ ho fatto finta di niente, come dicevo, ma non è servito, le parole poetiche, tutte quelle sdolcinature che avevo sempre tenuto distanti, le dolcezze melense, l’esagerazione dei sentimenti, insomma tutto quel corollario di emozioni effimere, di inutili esaltazioni della natura, dell’amore per una donna, mi arrivavano così facilmente e senza alcuna ricerca da parte mia da lasciarmi sbigottito. Avrei voluto ribellarmi ma non potevo, mi sentivo a disagio.
Ora questo modo di essere nuovo e per me sconosciuto occupa parte dei miei pensieri, mio malgrado, insieme all’altra parte , per fortuna, quella concreta, ben piantata per terra. E poi è successa una cosa straordinaria: mi sono reso conto di stare bene, mi fa bene aver riaperto questa risorsa, sento dentro una gioia nuova , come un soffio leggero che mi risana, e anche una capacità acquisita, più sottile di osservare il mondo, di dare valore a ciò che conta davvero e un’apertura maggiore verso gli altri e all’amore.
Ci ho messo un po’ di tempo, ora lo so, sono un poeta.
e bravo Mirko!
…meglio tardi che mai!
Meglio uno di più..che uno di meno!
Benvenuto tra noi!
😉
eccolo ci mancava…..chissà se apre un blog…hahaha
facci sapere…
Meglio tardi che ma! Complimenti Mirko!
A quando il primo libro di poesie?
Glielo chiederò
chissà oltre la nebbia dei pensieri dove si posano i sogni del Poeta, fra tele di ragni e raggi di luna formano rose di vento…
Ventisqueras
seguirà le indicazioni della “rosa dei venti”
Scrittura piacevole ed elegante.
grazia
Grazie Grazia
Ce ne vorrebbero di piu’, dico di uomini che scrivono come te. Certo pero’, pure a rispondere. Attruppati con noi e applica la prima regola: considerazione nulla quando scassano. A questo pro mi chiedo che fine ha fatto quell’applicazione fighissima che avevo sull’Ericson 10 anni fa: impediva le chiamate di certi numeri, li sceglievi dalla tua bella rubrichetta. Pigiavi e li cancellavi dalla memoria; sforzo minimo con risultato massimo. 🙂
Incantata! Per fortuna Mirko si racconta attraverso te.
…e poi vuoi mettere la capacità di sintesi che ha il Poeta? è uno che vede prima e più di tutti!