Zena
agosto 25, 2017 § 9 commenti
Storia di una Croce, di una bandiera…
“La Croce di San Giorgio, la bandiera di Genova”.
di un Re, di un viaggio… di un Vessillo, il VESSILLO.
Già nel ‘700 d. C. era presente in città una guarnigione di soldati bizantini che aveva il compito di mantenere le coste libere da scorrerie piratesco musulmane.
Erano così ben integrati e accetti nel tessuto sociale cittadino che, quando portavano in processione lo stendardo del loro Santo (S.Giorgio) nell’omonima Chiesa, a loro si univa spontaneamente la popolazione.
Venerati, quindi da tempi remoti, S. Giorgio e la sua Croce, divennero, dopo le imprese dell’ Embriaco nel 1099 simbolo della nascente Repubblica.
“Il Gonfalone di San Giorgio”
Nel 1190 Riccardo Cuor di Leone, sovrano d’Inghilterra, chiese ai genovesi navi, marinai, ammiragli e scorte per trasportare il suo esercito a Gerusalemme.
Durante la traversata si accorse che musulmani, turchi, spagnoli, francesi, portoghesi se ne stavano ben alla larga.
Incuriosito ne chiese il motivo all’Ammiraglio comandante della spedizione, il quale rispose: “Vede Vostra Maestà, indicando la Croce di S. Giorgio, tutti sanno che chi osa attaccar battaglia contro un legno difeso da questa insegna, incorrerà in morte certa” (il corpo dei Balestrieri, di cui erano dotate le galee genovesi, incuteva infatti rispetto e terrore in tutti i mari).
Il Re chiese allora, versando un canone annuale, di poter battere nel Mediterraneo e nel Mar Nero la bandiera genovese, in modo che nessuno osasse attaccar briga.
Dopo un paio di secoli, a seguito dei buoni rapporti instauratisi, i genovesi regalarono agli inglesi l’uso della bandiera che, ancora oggi è simbolo dell’Inghilterra, di Londra e della Marina Militare britannica.
Questa è storia poi la leggenda narra che agli inglesi, i genovesi abbiano venduto anche le spoglie del Santo (un Moro imbalsamato vestito da crociato) e addirittura il Drago (un gigantesco coccodrillo del Nilo, animale che in Europa pochi conoscevano, anch’esso imbalsamato).
Come detto in altre occasioni il Vessillo di S. Giorgio, veniva consegnato, dopo solenne processione e cerimonia al Capitano della Galea Ammiraglia (per poter issare la bandiera dovevano salpare minimo cinque navi in assetto da guerra con a bordo almeno venti balestrieri) al grido di: “PE ZENA E PE SAN ZORZO”, con l’impegno di onorarlo in battaglia e di riportarlo a casa, a qualunque costo.
Nonostante le sconfitte, a volte subite in 500 anni di guerre, il VESSILLO è sempre tornato sano e salvo.
ben tornato! Bella questa storia del vessillo di San Giorgio
Non conoscevo la storia del vessillo di Zêna. Grazie per averci regalato questo pezzetto di storia
L’ha ribloggato su La principessa sul piselloe ha commentato:
ci siamo venduti anche il Santo!
Abbiamo fatto anche di peggio
ribloggo
bellissima storia. Io ho eletto San Giorgio a mio protettore, perché mi sono sposata ed ho trovato casa proprio il 23 aprile. Buona fine estate Marina…. un abbraccio
Una storia bellissima! Mi ero sempre chiesta come mai la croce di San Giorgio fosse anche nella Union Jack, ora lo so 🙂
Sempre un piacere
Buonanotte
Interessante come tutti i tuoi post. un abbraccio cara Principessa