Come il vento
dicembre 27, 2018 § 2 commenti
Il vento ha cambiato direzione, soffia deciso e
non è più tempo di lasciare parole in giro, mentre taci…
e quando taci muovi la testa senza troppi giri di giostra,
come un ritornello che è destino,
ed inizia e poi finisce come nelle favole, come nei film,
come la vita quando disconosce e partorisce
senza troppo rimestarci dentro…
come la grandine che picchia su un tetto di lamiera con toni da burrasca che ti rintrona la mente..che non ti fa pensare a niente
che non sia “quando la smette?”
come pioggia che fa risorgere il nulla che cerca inutilmente riparo
e bagna in ogni dove, senza riguardo, senza traguardo
perché stasera mi manca proprio un giro feroce d’aria
per cambiare il senso di quel guardarti senza consenso…
di un non senso che sembra ti prenda in giro….
un giro pieno di parole che sottende al prossimo io,
ed al tempo… a quella coltre di umorali sensazioni che ti fanno vera,
vita inconfutabile, coperchio inidoneo di un troppopieno
che non contiene e poi tracima, immancabile, irrefrenabile …
sino alla prossima tu!
Senza te..
dicembre 11, 2017 § 4 commenti
Niente è più come era
la luce non brilla
i colori hanno perso lo smalto
tutto è soffuso
E’ quella nebbia
a ottenebrare il senno
voci mai sopite
che rombano nelle orecchie
è un vagito di stella nomade
che s’appresta al canto
questa cometa di pensieri
vagabonda nel cosmo
Rimetterò a posto le stelle
che avevo colto per te
non è bello vivere
sotto un cielo spoglio.
Cercherò di vivere
senza te e ….
l’illusione di te
Un giorno in più
ottobre 12, 2017 § 1 Commento
Contornato da muri di silenzio
ingoiata la nota più alta
digerita dopo pasti frugali.
Peripezie notturne registrate
da specchi curiosi
incavate in trapezi di spezie.
Corpi sudati umidicci
si guardano come puerili capricci
impregnati di follie proibite.
Gli animi stanchi
annodati dal magma incandescente
dopo l’impresa reciproca
danno sollievo a polmoni sfiatati
dai ritmi baldanzosi.
Ti rimiro quasi inebriato
dall’acro odore del sudore,
sento il tuo calore,
giacciamo come pupazzi
che non fanno ombra
che si scioglieranno a primavera.
Il silenzio rotto da voci roche,
occhi che aspettano
la rosea luce dell’aurora
in un alba che corona
un nuovo giorno in più
che nel volgere di un minuto
si somma a quelli già passati.
3/4
giugno 2, 2017 § 4 commenti
Volevo tenere per te,
la luna del pomeriggio.
Volevo tenerla per te,
perché sola com’è solo il coraggio.
Volevo tenere per te,
e volevo che fosse per te
anche l’attesa che diventa ritorno…
E volevo tenere per te
la più’ vera di tutte le rose,
volevo tenerla per te,
come tutte le cose…
come tutte le cose.Volevo tenere per te,
una sola di tante stagioni,
ma volevo che fosse per te
per te sola e tutti gli altri di fuori.
E volevo che fosse per te
anche l’ultimo fiato sospeso.
Volevo tenerlo per te,
questo fuoco che è acceso…
questo fuoco che è acceso.Volevo tenere per te,
la luna del pomeriggio.
Volevo tenerla per te,
perché sola com’è solo il coraggio.
E volevo tenere per te
la più’ vera fra tutte le rose
volevo tenerla per te
come tutte le cose…
come tutte le cose…
come tutte le cose.
Ho tenuto tutto e ho costruito un amore e oggi sono 44 anni che siamo insieme
Auguri Amore
Lasciami andare- Non ti aspetto più
Maggio 20, 2017 § 1 Commento
Tutto quello che avevamo da dirci ce lo siamo detto o lo abbiamo nascosto.
Stiamo pestando nel mortaio solo vecchie diatribe.
Interrompiamo i silenzi solo per farci male e nascondiamo tutto quello che ci aveva fatto star bene.
Basta ricatti
il tempo è finito..
Sogno di te e di me
Maggio 18, 2017 § 11 commenti
Sogno di te e di me
insieme
Sogno perché posso
solo sognare
Potresti camminare
su un tappeto di petali
di rosa
Metto i miei sogni ai tuoi piedi
cammina leggera
stai camminando
sui miei sogni
Cicatrici di poesia
Maggio 6, 2017 § 1 Commento
la luna attraverso i vetri è immota
come le parole
incollate alle mie labbra.
come le linee del palmo di una mano.
Seguo il profilo delle mie cicatrici
cerco di trovarci una poesia
ma le parole si dissolvono
cadono una ad una
inutili protesi
di un fantoccio
fradicio di pioggia
Due giorni a Natale
marzo 21, 2017 § 7 commenti
“Tutto, capisci? Lei si ricorda TUTTO”. Il tizio era seduto davanti a me, sullo sgabello americano – l’occhio un po’ troppo spalancato sul terzo whisky. Ho il bar davanti al mare da venti anni, e certi tipi li riconosco da lontano: o.k., girano, girano come trottole, ma poi arrivano sempre li’: a parlarti del loro primo amore, e del dannato primo bacio, e di tutti gli eccetera del caso.
Ho il bar davanti al mare da venti anni. Che noia. Dicono che le donne parlino d’amore così volentieri fra loro – e già le sento, a raccontarsi, nelle toilette delle signore, dal parrucchiere, e chissadove, e trucchi, fruscii, cose di donne… gli uomini no. Gli uomini parlano solo con noi baristi. E raccontano. Ma questo tizio cosa mi stava raccontando?
“Lei non ha dimenticato nulla…certe canzoni – sa esattamente tutte le parole! O…come andarono certe nostre domeniche…e quel certo vestito, quel preciso gesto! Sono passati più’ di trent’anni. Io…io ero un sedicenne spocchioso e disattento, e quanto lo fui con lei! Forse per questo ha deciso di vendicarsi a colpi di memoria…e cosi’ mi telefona , mi scrive, mi lascia biglietti sulla porta di casa, e mi racconta come eravamo. Esattamente. Come in un film. Tutti i dettagli al loro posto. Inesorabile. Oh, un poco alla volta, lentamente, come a dosare un veleno sottile…e io ogni volta sento quella fitta al cuore, per noi, per il tempo…Lo so che cosa vuoi dirmi: perché’ non le dico di smetterla, perché’ non cambio telefono, casa, vita. Semplicemente non posso. Non posso farne a meno. Mi sveglio ogni mattina, e tutto e’ cosi’ grigio. Ma so che di li’ a poco lei mi descriverà quella nebbiolina che si alzo’ improvvisamente alle 17,30 del 30 Marzo del ’74, e il bacio leggero che sfioro’ le nostre labbra…E tutto si colora! Di nebbia, di ricordi… E una vertigine mi stringe lo stomaco…”
“Nessun problema, amico. Niente che non si possa cancellare con un’Alka-Seltzer. Anche se quello fosse stato il Grande Amore Della Tua Vita. L’Eldorado Del Batticuore. La Bibbia Del Cheek To Cheek. Non hai più sedici anni, Johnny. La vita va avanti. Ho il bar da vent’anni, e devo pur dire qualcosa ai clienti: ”Forse lei è stata il grande amore della tua vita, o forse no, ma che importa? Hai incontrato altre donne, giocate centinaia di partite, viste migliaia di albe…”
“No, non capisci, non sono semplici ricordi… sono pezzi di vita… le parole hanno quel gusto, e palpitano, solo per noi due, nel mondo, nell’anima…e nessuno, mai, nessuno, nessuno…”
L’occhio del tizio sparava lampi allucinati, la mano tremava sul bicchiere. Parlava, parlava. Sempre più concitato: ”Perché’ io posso dirti: – woodstock belforte alias – e per te sono parole senza senso!”
Ora stava gridando: ”Oppure senti questa:-TANDEM LENNY CILLO – NON CAPISCI, VERO? e se poi ti dicessi – SOLARIS ALTOMARE – EH? CHE DIRESTI? EH?”
“Che in altomare c’è di sicuro il tuo cervello, amico! Che mi stai raccontando? E’ normale che sia cosi’, sono ricordi VOSTRI !
Certi imbecilli dopo il secondo whisky ridiventano bambini, e allora vai a fargli capire che e’ arrivato il momento del conto! Accasciato sullo sgabello il pazzo digrignava suoni senza senso, in un singhiozzo febbricitante: ”Cava! cava, Santanna! VentiVentisei, venti, portobello…AH! Marcord, marcord…”.
Dovevo prendere in mano la situazione.
“Senti, bello. Io ora vado a pulire il bagno. Intanto ti ho fatto il conto – sono tre whisky, giusto? – tu paga, e quando torno non ti voglio più qui. Nel mio locale non ho bisogno di un nonno dei fiori in overdose da madeleine. Fuori c’è il mare. Vai a cercare la tua pusher di ricordi. La posta del cuore chiude. Basta.”
Entrai nel bagno, sentivo schegge di elettricità sulla punta delle dita. Respirai profondamente, mi accesi lentamente una paglia. Diamine, non ne potevo più del tizio. Ma che si credeva, di essere l’unico al mondo ad aver avuto un primo amore? Alla sua età bisognerebbe essere un po’ più posati, dico io. E curare il prato del giardino. Il bagno di un bar davanti al mare ha sempre una piccola finestra, nella quale ci sono delle piccole imposte che hanno delle piccole fessure. E tu puoi avvicinare l’occhio a una piccola fessura. E vedere l’infinito. Ma vicino all’infinito quel giorno c’era qualcosa: una scritta. Una calligrafia un po’ incerta aveva tracciato delle parole con il lapis, una specie di filastrocca, o cosi’ sembrava:
Adios muchacha
grazie per la tua piccola malinconia
e per la pioggia
per tutti i cinema
per il telefono
e per l’allegria
e per le scale tristi di musica
e per la dolce periferia
( e grazie ancora )
per le canzoni
e per il mare
per gli abbandoni
e il ricordare
e per il freddo
il treno
il cuore
per la tua voce e per le tue mani
e per quel sogno, e per quel rumore
nel sottofondo di ciò che fu il domani…
il grande mondo e noi
lontani
fra noi il mare ma…
una stella luminosa nel buio della notte
– rondini in volo di fantasia!
Adios muchacha
Grazie di tutto il niente
E per quel tutto
Che vola via
Tornai in sala: Il denaro era sul bancone, del tizio neanche l’ombra. ”Maledetto romantico” pensai – “ora mi toccherà anche di pulire il muro del bagno”, e sentii salire un brivido di freddo.
Il mare era sempre più scuro, e mancavano solo due giorni a Natale.
Lacrime
febbraio 23, 2017 § 5 commenti
perle
che di trasparenza
han fatto vanto
faticano a trovar
la loro strada
ma quando parton
diventan fiume
Vetri
febbraio 1, 2017 § 5 commenti
Sei lontana e non solo fisicamente,
aleggia nell’aria il tuo profumo
che sa di stantio.
Ti guardo allontanarti come
il paesaggio che scorre
dal finestrino di un treno
che corre nella campagna.
I ricordi di amori passati
tintinnano nella mente
come bicchieri posati su un vassoio
mentre passa il treno
che ti porta lontano.
Aggiungo un bicchiere
la musica cambia tonalità
e aspetto il prossimo treno.