Massimo
aprile 27, 2012 § 16 commenti
Piccola serie di racconti : “Uomini si raccontano”
3°
Massimo tradizioni di famiglia
Mio nonno era un ingegnere, ha messo su una solida azienda. Quando mio padre si è laureto,neanche a dirlo in ingegneria, lo ha messo nell’azienda e lui l’ha potenziata , l’ha fatta diventare un colosso. Io da bambino volevo fare il medico, poi mi sarebbe piaciuto suonare. Quando ho proposto il conservatorio a mio padre , mi ha guardato di traverso ed è stato perentorio:Istituto tecnico e poi ingegneria ..senza incertezze. Mia madre , una donna semplice , era riluttante alle serate mondane e piuttosto che il te con le mogli dei dirigenti , preferiva fare tovaglie al punto croce…gli ha parlato.. e dopo un paio di giorni…. a cena , mio padre ha sentenziato “Liceo classico e potresti frequentare un corso di musica “. Ho guardato mia madre, con un battito di ciglia , mi ha fatto capire che era il massimo che era riuscita a spuntare. Lei una donna esile , diafana, con una voce dolce… delicata…, la sua massima aspirazione era poter leggere e dedicarsi alla poesia….dolci poesie …leggermente melense… Mai una parola sopra le righe e nessuna forza per imporsi, la donna perfetta per uno come mio padre. Finito il liceo con i massimi dei voti ,ero anche stanco del pianoforte, volevo qualcosa di più mio, da poterci mettere l’anima…e trovai questo nel flauto traverso. Come facoltà avrei preferito qualcosa più rivolta alla letteratura. Lui….fu inflessibile…ingegneria.
Io intervallavo esami ad assoli con il flauto e sentivo di essere bravo, non li facevo sentire a nessuno. Laurea con il massimo dei voti…ed ingresso nel mondo del lavoro….Lui decise che dovevo fare esperienza in una grande compagnia ..e con le sue conoscenze ..è stato facile.
In premio della mia laurea ho ricevuto un grande attico con vista sul mare. Lui ha deciso che per affrancarmi dovevo andare a vivere da solo. Ma….stavo tanto bene con la mia mamma , e soffrivo a stare solo e lei soffriva senza di me…ma.. Il mio lavoro lo facevo bene , Ufficio normalizzazione, T.N. acronimo di tabelle normali, registrazione di tutti i materiali in uso, fornitore , caratteristiche. Arrivava una variante la Ditta Irpiwk aveva cambiato le confezioni…da 3 kg a 5 kg ed io prontamente provvedevo alla modifica. I miei colleghi erano taciturni e nessuno laureato , è vero che ogni tanto arrivava un giovane ing. ma dopo 3 mesi se ne andava in altri uffici . Da 3 anni io sono qui. Sarà perché sono bravo e il mio lavoro lo so far bene? Ogni tanto vado a mangiare a casa dei miei , ed aspetto che lui mi dica di andare a lavorare da lui ma finora niente…dovrò ancora fare esperienza….? Alla macchinetta del caffè ..un collega mi ha presentato la signorina Elda, non bella , un paio di grossi occhiali le coprono il viso aguzzo ed è molto esile…ma ..mi ha detto che suona la viola. Abbiamo incominciato a salutarci e abbiamo deciso di incontrarci per suonare qualche pezzo insieme. Ci siamo incontrati qualche volta a casa mia ed abbiamo suonato insieme …poi un giorno si è avvicinata e mi ha baciato…non sapevo cosa fare…poi con un po’ di tempo le cose si sono messe bene. Allora ho deciso di presentarla ai miei genitori e pensando al futuro ho preparato anche il discorso da fare a mio padre per chiedergli di andare nella sua azienda in qualche posto di responsabilità. La serata procedeva bene , mia madre era luminosa e sorridente e chiacchierava senza posa con Elda ..solo mio padre era taciturno e leggermente cupo, poi in un attimo di coraggio ho iniziato il discorso che mi ero preparato…..Lui mi è stato a sentire paziente fino alla fine…poi mi ha detto – ho appena assunto un brillante ingegnere, per quel posto, ma tu resta pure dove sei……..tu sei troppo uguale a tua madre ….non dovevi fare l’ingegnere.
Che abbia ammesso di essersi sbagliato?
Gianni
aprile 20, 2012 § 39 commenti