Vicolo
aprile 8, 2012 § 32 commenti
D’un tratto sei una strada,
stretta e piena d’ombra come le strade di Genova.
E anche se so dove porta,
anche se so che fa male arrivare in fondo
e scoprire il colore del cielo,
io vi poso i miei passi,
lentamente,
trattenendo a stento
il bisogno di amare
e la fretta di soffrire.
splendida foto…
struggenti, malinconici versi…
grazie
Davvero bella!
Ciao, eccoci qui, emigranti spliderani” nel nuovo mondo di WordPress! Mi ha fatto molto piacere trovare il tuo nome nel mio blog. Ho cliccato su “followe” così non ci perdiamo di vista. Un abbraccio
Ho letto un articolo sul secolo e mi ha fatto un mondo di piacere …erano anni che non scrivevo e forse ho ricominciato
un sorriso
Mauri
ma c’è davvero tanta fretta di soffrire?
credo che sia come un bisogno impellente…si corre a vanvera senza sapere dove ne come fino a che non trovi qualcosa per cui….soffrire….è come nel calcio è facile tifare Inter Juve o Milan ma se tifi Genoa è perchè vuoi soffrire
….beh anche se tifi Cesena o Bologna vuoi soffrire (sorrido) ma ho capito cosa vuoi dirmi:)
è il piacere della sofferenza
Un percorso che sei disposto a intraprendere,
seppur a passi lenti..
ma con una certa urgenza…un smania…
Comprensibile, quando c’è quel.. bisogno di amare
o anche di soffrire
Amare e soffrire…
Forse era sottinteso, ma solo nei miei pensieri.
spesso sinonimi
Amare e’ soffrire. Se non si vuol soffrire non si deve amare. Pero’ allora si soffre di non amare, pertanto amare e’ soffrire, non amare e’ soffrire e soffrire e’ soffrire. Essere felici e’ amare, allora essere felici e’ soffrire, ma soffrire ci rende infelici, pertanto per essere infelici si deve amare o amare e soffrire o soffrire per troppa felicita’… io spero che TU stia prendendo appunti….
[Woody Allen]
… Per farti sorridere …
dopo due righe mi ero già perso
Ahahah….
Lo sapevo…
molti vicoli nel mio paese sono così, alcuni bellissimi perché poi si aprono sul mare
deve essere un posto splendido
Quando preme il ” bisogno” non importa la strada, ma dove ci porta
Buona Pasquetta
Mistral
ma è la meta agognata o il viaggio che merita più attenzione?
Splendida foto accompagnata da parole sentite.
Il vicolo stretto e angusto si apre alla luce.
Un saluto
grazie…una luce che sembra sempre distante
adoro i vicoli, specie al mattino presto, quando il sole sfiora appena le pareti…
quando il vento di mare li ingolfa
Abito in un vicolo, ed il fascino del luogo chiuso mi rimanda al giardino arabo. Mi piacciono i tuoi versi, senza voli di gabbiani e sole che s’allunga
I vicoli servivano a respingere gli attacchi degli arabi e loro ci hanno dei giardini fantastici
bella questa metafora dell’amore e della donna, affascinante questa determinazione di percorso, anche nella sua sofferenza,
questa tema ti è molto caro Mauri, probabilmente sai amare con grande passione
forse…ognuno è fatto come è fatto
Sì, proprio bella questa metafora…
Ma le foto sono tue?
si questa si …molte di quelle sul blog sono mie alcune dal web